venerdì 12 dicembre 2014

Ciambellone di pane con semi di giorasole a lievitazione naturale

Udite udite!
Dopo circa un anno posto la mia prima ricetta fatta con il mio bambino, il mio lievito madre chiamato Giorgio. Sono così contenta che non appena l'ho sfornata e assaggiata sono dovuta correre qui a scriverne. Giorgio, è ormai attivo da qualche mese, è stato creato con la ricetta del lievito madre di Sara Papa l'inverno scorso per curiosità e per capire se effettivamente sarei riuscita a mantenerlo, e contro ogni previsione adesso è iper attivo!
Da qualche mese a questa parte ho iniziato a panificare più del solito, a studiarmi le tecniche di impasto, la cottura, le pieghe, le farine, e a scoprire un mondo tutto nuovo che mi sta appassionando molto.
Ho fatto diversi esperimenti ma questo è il primo degno di nota, sono conscia che siamo ben lontani dal risultato di un pane perfetto ma io ne sono comunque soddisfatta e voglio condividere questa cosa con voi. Ho la fortuna di avere una mamma che lavora in un molino e che  ha la possibilità di portarmi a casa tutti i mix di farine che mi saltano in mente, per questo mi piace molto provare a panificare con farine di cereali diversi rispetto al grano, ma non conoscendo bene tutte le caratteristiche non sempre i risultati sono buoni, questo però nonostante sia un po pesante e non alveolato benissimo trovo che abbia un buonissimo sapore.



200 gr farina di farro 
200 gr farina di orzo
200 gr farina 0
400 gr di acqua tiepida
150 gr lievito madre rinfrescato 
semi di girasole
sale
olio

Unire da una parte tutte e tre le farine setacciate con il sale e i semi, in un altra ciotola invece sciogliere il lievito madre rinfrescato nell'acqua, una volta sciolto il lievito in acqua unire il mix di farine, semi e sale. 
Io ho impastato a mano per cui sono partita in una ciotola e poco dopo mi sono spostata ad impastare su di una spianatoia fino a che l'impasto non è risultato liscio ed omogeneo, allo stesso modo comunque si può usare un'impastatrice con il gancio a K. 
Dopo che l'impasto è diventato liscio ed omogeneo io sono passata a dare due giri di pieghe a libro, ho poi lasciato riposare in frigo spento tutta la notte, questa mattina ho dato di nuovo un giro di pieghe e poi ho dato la forma, mio padre ha insistito tanto che alla fine ho deciso di farlo nello stampo della ciambella anche se non è proprio quello ideale per il pane. 
L'ho lasciato riposare altre 3 ore, spennellato d'olio e poi ho infornato in forno preriscaldato a 180 gradi per 15 minuti, ho abbassato il forno a 160 e l'ho cotto per altri 35/40 minuti. 
Per mantenere una certa umidità nel forno ho posizionato un pentolino di acqua.





mercoledì 19 novembre 2014

Vegan banana bread

Chi mi legge o chi è solito passare di qua ogni tanto magari si sarà chiesto che fine io abbia fatto, è passato ben più di un mese dall'ultimo post che ho scritto e nonostante non l'avessi previsto non ho avuto il tempo, la forza e le idee per scrivere o cucinare o fare qualsiasi cosa di minimamente creativo.
Ho iniziato la mia nuova avventura universitaria, ne sono davvero entusiasta e mi piace moltissimo ma fare la pendolare è una delle cose più stancanti che si possano scegliere di fare, il tempo che non passo in università o in treno lo passo a dormire o a studiare, ogni tanto mi ritaglio una mezz'ora per poter vedere il mio ragazzo e fare due passi fuori di casa, ma di cucinare non ne ho avuto ancora il tempo. Qualche ricettina da parte da questa estate ce l'ho ancora, e quella che vi propongo oggi è giusto una di quelle, è stranamente una ricetta per la colazione, o anche per la merenda dai, ma io lo preferisco a colazione un pochino tostato con un frutto e una bella spremuta, è un evergreen, buono sia d'inverno che d'estate, tant'è che appena riuscirò a trovare il tempo voglio rifarlo.
Ho anche un milione di altre idee e di ricette interessanti soprattutto con la zucca, di cui faccio sempre grandi scorpacciate in stagioni come queste e che spero di riuscire a realizzare a breve.
intanto vi lascio a questa ricetta, un banana bread vegano, buonissimo nonostante l'assenza totale di latticini e la minima presenza di zucchero di canna per dolcificare perché la banana fa già tutto da se.

200 gr farina integrale
60 gr zucchero di canna integrale
80 ml di latte vegetale a piacimento, io ho usato quello di riso
40 ml olio di semi
2 banane belle mature
q.b. mandorle
lievito
1 pizzico di sale

Schiacciare con una forchetta la banana e lasciarla ossidare 5/10 minuti, intanto unire tutti gli ingredienti ad eccezione del lievito, e amalgamare bene, aggiungere in ultimo la banana schiacciata e il lievito, mescolare fino a che il composto diventa liscio e senza grumi. Versare il composto nello stampo già ricoperto di carta forno ed infornare nel forno già caldo a 180 gradi per 30/35 minuti. La cottura dipende molto dal forno che avete per cui la prova stecchino è sempre la cosa più sicura da fare.






venerdì 19 settembre 2014

Chapati wrap con hummus e verdure grigliate

Siamo a Settembre, ormai fine Settembre, e la routine è ricominciata un po' per tutti, anzi direi tutti tranne me, visto che io quest'estate non ho visto vacanze ed ora non so ancora bene che cosa sto per iniziare.
Tirando le somme l'anno passato (accademicamente parlando) è stato ricco di cambiamenti, che sembrano però non finire mai, ho finito le scuole superiori, mi sono trasferita in un'altra città per iniziare l'università, ho sbagliato in pieno il corso di laurea che avevo scelto e ho deciso di cambiarlo, sì mi ritengo una grande privilegiata per aver avuto questa possibilità, non sono stata ammessa in quel preciso corso in quella città mentre sono stata ammessa in un'altra città, dove l'offerta formativa è più ampia ed io ora sono indecisa su che percorso scegliere, ben consapevole che il beneficio di cambiare mi è stato concesso una volta e che non succederà di nuovo, io stessa, la mia mente soprattutto non ammette un altro sbaglio del genere. Quindi ora sono in una specie di limbo, aspetto e penso, ho tempo fino al primo Ottobre e poi dovrò prendere la decisione finale, che forse ho già preso, anzi che credo di aver preso già da un po', ma che ho paura di affrontare, sbagliare non piace mai a nessuno (che novità no?) quindi finchè posso ci medito.
L'unica cosa di cui sono sicura è che non sarò più una studentessa fuori sede, torno a casa, con tutti gli aspetti positivi e negativi della cosa, ma senza possibilità di scegliere, è andata così, probabilmente era come doveva andare, quindi bisogna attrezzarsi ed organizzarsi, fare la pendolare sarà faticoso sicuramente ma io e le mie doti da pianificatrice organizzeremo tutto.
Proprio per questo sto già sperimentando tutti i miei pranzi da portare in giro, visto che non ho intenzione di mettere piede in mensa o in chissà quali bar dalla qualità pessima per studenti
Questo wrap occupa poco posto, è molto gustoso e da un gran senso di sazietà, promosso a pieni voti per le mie future pause pranzo, voglio proporlo anche a voi per i pasti in giro e veloci.


















Pane Chapati
170 gr farina di farro
90 gr acqua
q.b sale
q.b olio extra vergine d'oliva

Impastare tutto insieme, formare una palla solida che andrà lasciata riposare almeno una mezz'ora in frigo, più riposa meglio è, dopo di che va stesa sottile e cotta su una piastra o una padella antiaderente molto calda.
Con queste dosi escono due piadine di pane chapati abbastanza grandi.


Io poi ho deciso di farcirle con verdure grigliate miste, peperoni, melanzane e zucchine, condite, speziate e poi messe su una griglia rovente, ed hummus, cioè una crema di ceci la cui ricetta è semplicissima, io ancora non ne ho una perfetta, appena lo sarà la condividerò con voi.
In ogni caso è un pane che si può farcire a piacere, è leggermente speziato e buonissimo con tutte le creme di legumi e verdure.  








sabato 9 agosto 2014

Home made granola e sproloqui letterari

Avete presente quando finite un libro e provate quel senso di vuoto che non sapete più come colmare? Non capite come poter fare a sostituire, continuare quello che avete appena finito? sono sensazioni ben note a tutti coloro che amano leggere, e io ieri sera le ho provate tutte.
Ho concluso uno dei più bei libri contemporanei che abbia mai letto, drammatico, ma allo stesso un esaltazione della vita, "Ad un cerbiatto somiglia il mio amore" di David Grossman.
Sono quasi 800 pagine di viaggio, viaggio dentro la vita di Orah, madre, moglie e amica di quattro uomini; Illan, il marito, uomo amato ma con il quale vive il dramma di un passato che non da loro pace e che li completamente cambiati rispetto alla loro gioventù, Adam e Ofer, i figli che vivono le esperienze sui campi di battaglia Israeliani, tra bombe, attentati, kamikaze; animati da un fortissimo nazionalismo, che li porta a voler essere sempre in missione, anche quando potrebbero non esserlo, ed infine Avram, migliore amico di Illan e allo stesso tempo anche di Orah, per il quale lei prova un grande amore e che costituisce anche il protagonista di quel passato che tormenta la coppia.
E' un libro urgente, che non riesci a smettere di leggere e che scava nel profondo, io mi sono talmente immedesimata nella protagonista che ora che l'ho finito non so bene più cosa fare, sono un po' disorientata, mette a nudo le difficoltà di un paese come Israele sempre in guerra, ma anche quelle di una donna lacerata dall'amore.
Non posso fare altro che consigliarne la lettura, una volta iniziato non riuscirete più a smettere di leggerlo!

In queste giornate poi, ho finalmente provato a fare la granola! Erano mesi che vedevo ricette sui blog, su pinterest, foto bellissime di questi grandi vasi di vetro pieni di fiocchi croccanti e dorati e dopo qualche esitazione finalmente anche io l'ho fatta, è molto basic, non ci sono cose strane, frutti o simili, perchè a me è sempre piaciuta molto semplice e non troppo dolce.

150 gr fiocchi d'avena
150 gr fiocchi di farro
100 gr mandorle
40 ml di olio
150 ml di acqua 
120 ml di miele
30 gr di zucchero di canna

Unire da una parte i fiocchi e le mandorle tritate grossolanamente a coltello, e dall'altra mettere sul fuoco acqua, olio, miele e zucchero di canna, mescolare fino a che tutti gli ingredienti si sono amalgamati e ben disciolti tra loro, quindi unire il composto liquido ai fiocchi e le mandorle mescolando bene per farli bagnare tutti. Stendere il composto su una teglia in modo da avere un solo strato, se la teglia è piccola farne due, è importante che lo strato sia sottile per permettere una buona asciugatura.
Infornare a 150 gradi in forno già caldo per 40 minuti e ogni 5/10 andare a mescolare bene il composto per evitare che la superficie si bruci.
Tirare quindi fuori dal forno la teglia, lasciar raffreddare, romperla in pezzettini e metterla in vasi ermetici.


venerdì 18 luglio 2014

Ghiaccioli homemade alla pesca e ciliegia

E' tornata l'estate! Forse in qualche posto in Italia l'estate è arrivata, come dovrebbe essere, a Giugno, ma qui in pianura per poco non ci dimentichiamo come è fatta a causa di tutta la pioggia e del grigiore che stava prendendo il sopravvento.
Per fortuna ora però il sole e il caldo sono tornati e ci si può godere il bel tempo.
Emblemi dell'estate per me sono il gelato e la granita, insieme al loro fratello ghiacciolo, purtroppo però se il gelato artigianale ormai è facile trovarlo in giro non si può dire lo stesso di ghiaccioli e granite, sempre troppo colorati, pieni di additivi e zuccheri, tanto da perdere il loro naturale effetto rinfrescante che riporta alla frutta che dovrebbero contenere.
Proprio per questo trovando per casa le formine dei ghiaccioli ho deciso di farli come preferivo utilizzando solo ed esclusivamente la frutta fresca.


Per 6 ghiaccioli

4 pesche
20 ciliegie
1/2 bustina di truvia
q.b. Acqua

Denocciolare le pesche, tagliarle a pezzi ed inserirle nella centrifuga, pulire la centrifuga con l'acqua e ripetere l'operazione con le ciliegie, quindi pulire di nuovo la centrifuga con l'acqua per non perdere del succo,
aggiungere poi la stevia a piacere per addolcire leggermente il composto.
Versare il centrifugato di ciliegie in ogni formina fino a riempirla per 1/4 aggiungendo poi il centrifugato di pesche fino ad arrivare all'orlo.
Inserire i bastoncini e conservare in freezer.

mercoledì 25 giugno 2014

Grissoni integrali di pasta madre

Esami, esami, esami, questa è la parola d'ordine di quest'ultimo periodo, e la cosa andrà avanti per almeno un altro mese. La sessione estiva  dovrebbe essere dichiarata illegale, come si fa a studiare che ci sono 35 gradi e il 200 % di umidità? "Si fa" direte voi, perché tutti l'hanno fatto e perché serve per il futuro, è vero e questo è ciò che pensa la parte razionale di me, ma ora presa da deliri da studio e caldo sono in grado solo di lamentarmi.
Nel bel mezzo di tutte queste lamentele però proseguo a far crescere la mia pasta madre, il bimbo, lo chiamano tutti i miei familiari, dal momento che lo accudisco  come se fosse mio figlio, non ci ho ancora fatto nulla, sto aspettando che abbia la giusta forza, però oggi in un ritaglio di tempo mentre gli facevo il rinfresco ho deciso di riciclare la pasta in esubero, che altrimenti avrei dovuto buttare, prendendo spunto da una video ricetta de Il Goloso Mangiar Sano ed ho realizzato questi bei grissoni integrali con semi e spezie.

Pasta madre avanzata dal rinfresco
Acqua
Olio
Sale
Farina 00
Farina integrale
Semi di sesamo
Mix spezie (paprika dolce e peperoncino)

Gli ingredienti non hanno una dose in quanto non avendo pesato la pasta madre avanzata ho fatto tutto a occhio.
Prima di tutto sciogliere il lievito madre in acqua, aggiungere poi l'olio e il sale e la farina, io ho fatto un misto tra farina bianca e farina integrale, con prevalenza di quella integrale, impastare fino ad avere un bell'impasto omogeneo ma comunque morbido. A questo punto iniziare a staccare piccoli pezzi di impasto e formare i grissini. Una volta sulla teglia spennellarli di olio e aggiungere sopra le spezie, io ne ho fatti alcuni con sopra il sesamo ed altri con sopra il mix di paprika e peperoncino.

          






lunedì 2 giugno 2014

Pensieri casuali e piccole meraviglie

È un periodo un po' pieno, pieno di studio, pieno di amore, di impegni, di incontri, di amici, pieno di nuova felicità, finalmente potrei dire, quest'anno è stato difficile, ho dovuto affrontare cambiamenti, perdite e per la prima volta ho dovuto prendere in mano la mia vita e non lasciarmi sopraffare dal corso degli eventi.
Quando ho aperto questo blog pochissimo tempo fa mi stavo rialzando da tutto quello che mi stava sommergendo e ed è per questo che ho deciso che non sarebbe stato solo un posto in cui condividere la mia passione per la cucina ma che avrebbe dovuto contenere TUTTO di me, e con tutto intendo proprio tutto, tutto quello che mi passa per la testa, per il cuore e per le mani.
Quando ero bambina tenevo un diario, lo aggiornavo praticamente tutti i giorni ed era il mio migliore confidente, l'ho tenuto fino ai 14 anni circa (nel frattempo da diario delle principesse era diventato un quaderno, ed infine un fidato moleskine nero) poi mi sono detta "ma cosa serve che io scriva tutto questo? Non c'è nessuno che lo legge" ed effettivamente era vero nessuno mai avrebbe letto tutto quello che avevo scritto ma era servito a me come sfogo, come stimolo di riflessione, come aiuto per crescere ed è questo il motivo per cui ho deciso di ricominciare a scrivere, scrivere tutto quello che mi va di raccontare, mescolarlo a ciò che amo fare cioè cucinare e questa volta voglio anche condividerlo, condividerlo con chi mi vorrà leggere, chi passerà di qui per caso e con chi mi vorrà seguire sempre, perché solo ora dopo 20 anni ho capito l'importanza di quel diario delle principesse.

Oggi nessuna ricetta, ne ho pronte già un paio ma non per questo post,  qui voglio solo mostrarvi una delle cose più belle di questa stagione,  la terra che rinasce e rifiorisce.




Questo che vedete è l'orto di casa mia, curato personalmente con tutto l'amore e la dedizione di mio nonno, ieri mentre uscivo a prendere la macchina non ho potuto non immortalare questa bellezza. 
È il suo orgoglio e l'orgoglio di tutta la famiglia perché ci permette di godere tutta la stagione di frutta e verdura e fresca, per me inoltre è un capolavoro di ordine accuratezza che mi stupisce ogni volta che lo guardo.





mercoledì 7 maggio 2014

COLAZIONE #5 muffin al cioccolato e torrone

Sarà che essendo una studentessa fuori sede e tornando a casa solo nel weekend cerco di concedermi le cose più golose in quei due, tre giorni del fine settimana in cui sono nella mia casa di sempre, con la mia famiglia e i miei amici. Ora essendo appena passata Pasqua e trovandomi sommersa di cioccolata lo scorso weekend ho deciso di creare qualcosa proprio con quella, ho sfornato dei muffin di "raccoglimento", avevano all'interno mezza stecca di torrone rimasta dal pranzo di pasqua e una buona parte di un uovo kinder non ancora mangiato, con la gioia di mia mamma che è sempre contenta quando faccio sparire qualcosa di avanzato da frigorifero o dispensa questi dolcetti sono stati ottimi per le colazioni dei giorni seguenti.

200 gr farina
50 gr zucchero
50 gr burro
1 uovo
1 cucchiaino di lievito
100 ml di latte scremato
1/2 stecca di torrone
Cioccolato kinder o al latte qb

Unire farina, zucchero, burro ammorbido e uovo insieme, tritare il torrone e fare a pezzettini il cioccolato, in questo caso ho utilizzato cioccolato kinder e il risultato è stato più dolce di quello che sarebbe stato con un semplice cioccolato al latte, ma a me è piaciuto molto così, unire al composto anche il torrone e il cioccolato, in ultimo il latte e il cucchiaino di lievito. Risulterà un impasto abbastanza molle, riempire gli stampini per metà e in fornare a forno già caldo a 180 gradi x 15/20 minuti.



La schiscetta : quinoa con verdure e ceci

Al sole di primavera, fuori dall'università con un libro e un pranzo al sacco molto più buono del previsto, che voglio condividere con voi.
Ieri sera ho deciso per l'ennesima volta di riprovare a cucinare la quinoa, ogni volta che ci avevo provato il risultato era scadente, per non dire immangiabile, chissà cos'è successo ieri di diverso dal solito, ma il risultato oggi era sorprendente! Una buonissima insalata di quinoa da gustare sotto il sole in una pausa di studio.
 Questa cosa mi ha rallegrato molto e ora con grande piacere vi lascio la ricetta, veramente semplicissima.


80 gr di quinoa
1 zucchina
120 gr di ceci
1 carota
15 pomodorini
Olio evo.

Sciacquare bene (mooooolto bene!)  la quinoa in un colino a maglie fini quindi metterla sul fuoco con il doppio di acqua del suo volume e lasciarla cuocere fino a che non è diventata trasparente, circa 15/20 minuti; se l'acqua viene assorbita tutta prima della cottura totale aggiungerne ancora qualche mestolo. Nel frattempo fare un leggero soffritto e mettere in padella zucchine e carote, farle rosolare e aggiungere poi un mestolo d'acqua per proseguire la cottura a fuoco lento, io preferisco sempre lasciare le verdure un pochino croccanti, a cottura quasi ultimata aggiungere in padella i ceci per farli insaporire. Io da buona studentessa fuori sede, sempre senza tempo, ho utilizzato ceci precotti in scatola poiché non ho mai tempo e, ahimè, voglia di farli ammollare e cuocere, ma se voi siete più bravi di me quelli essiccati sono ancora più buoni. Come ultima cosa unire la quinoa alle verdure spadellate e ai pomodorini che nel frattempo avrete tagliato a tocchetti, aggiungere un giro di olio a crudo e mangiare tiepida, oppure mettere in un contenitore per mangiarla il giorno successivo come insalata fredda.


lunedì 5 maggio 2014

COLAZIONE #4 oatmeal con banane mandorle e cannella

Ho già parlato di quanto io ami la colazione no? È probabilmente il mio momento preferito della giornata e ho sempre bisogno di qualcosa di confortevole. Quella che vi presento oggi è la mia colazione per eccellenza, l'ho scoperta quest'inverno e non l'abbandonerò più!
Avvolgente, rapida e confortevole, sto parlando dell'oatmeal, come ben avrete capito dal titolo, che altro non è che il porridge per gli inglesi, ma con la differenza che viene preparato la sera prima per comodità mentre alla mattina viene soltanto riscaldato.
L'avena è la protagonista di questa preparazione (non so se si è notato ma ultimamente ne sono abbastanza in fissa) insieme al latte, io non amo il latte vaccino e trovo che i latti vegetali per questa preparazione siano migliori.

4 cucchiai di fiocchi d'avena integrale
Latte d'avena o di riso
1 banana
20 gr mandorle
Cannella
Miele (facoltativo)

La sera prima della vostra colazione coprite l'avena con abbondante latte e lasciate riposare in frigorifero, alla mattina potrete notare che i fiocchi sono gonfi e il latte è stato assorbito, per cui io aggiungo un altro goccio di latte e metto il tutto in un pentolino a scaldare, in questo modo oltre a scaldarsi verrà a crearsi una crema molto piacevole, lasciare sul fuoco 1/2 minuti e nel frattempo tagliare la banana, quindi mettere in una ciotola l'avena scaldata, aggiungere la banana tagliata, le mandorle e si vuole un cucchiaino di miele, quindi spolverizzare con la cannella.


L'oatmeal è una preparazione molto versatile, si può provare sia dolce che salata, e i fiocchi si possono far ammollare sia in acqua che nei vari tipi di latte oltre che nel brodo per le versioni salate, per questo presto pubblicherò svariate versioni di questa colazione che per me è fantastica, sazia a fondo, a metà mattina evita i morsi della fame, e molto buona.


Cannoli siciliani

Pasqua, ognuno ha le proprie tradizioni, scegliere i menù giorni e giorni prima, tutta la famiglia in cucina e cioccolata a non finire. Anche se ormai l'età potrebbe essere passata l'uovo di pasqua per me non può mancare, è un ritorno al passato, e poi dai, diciamocelo, a chi non piacerebbe un bell'uovo della tua cioccolata preferita? Il mio è sempre e rigorosamente di cioccolata bianca.
Uova di cioccolata a parte quest'anno ho deciso di provare una ricetta che avevo lì da tanto, me l'aveva data un mio professore durante il terzo anno delle scuole superiori ma non avevo mai avuto il momento per provarla, sono i cannoli siciliani, uno dei miei dolci preferiti tra l'altro insieme alla Pastiera napoletana, sono rimasta molto soddisfatta dal risultato nonostante fosse la prima volta che li provavo. Non ho mai avuto il piacere di andare in Sicilia per cui quelli originali non li ho mai assaggiati, ma ho provato tutti quelli che ho potuto ogni qualvolta me ne capitasse l'occasione qui nella mia città e devo dire che i miei erano molto simili, anche a detta del mio ragazzo, molto più esperto di me dato che di origini siciliane, ma ora vi lascio alla ricetta.

PER L'INVOLUCRO

600 gr di farina
75 gr di strutto
40 gr di zucchero

15gr di sale
2 uova
1 albume
1 cucchiaino di cacao
60 gr di Marsala 
 40 gr di aceto bianco
Cannelle di latta
Olio di semi per friggere


Io per facilitare la realizzazione della pasta ho utilizzato un'impastatrice, ma il tutto si può fare tranquillamente anche impastando a mano. Ho innanzitutto unito tutti gli ingredienti secchi setacciati, poi ho fatto ben amalgamare lo strutto precedentemente messo a temperatura ambiente, unito le uova, il marsala e l'aceto, ho quindi lasciato andare fino ad avere un impasto liscio ed omogeneo che va poi lasciato riposare almeno un ora in frigorifero coperto da pellicola.
Una volta tirato fuori dal frigo l'impasto va steso molto sottile, per questo io ho utilizzato la macchinetta per tirare la pasta e l'ho impostata sui 3 mm circa, quindi si creano dei cerchi di pasta con un coppapasta che vanno stesi sui cannelli di latta. È molto importante far aderire la pasta al cannnello e sigillarla bene per evitare che in frittura si apra.
Quindi scaldare l'olio in una pentola alta e abbastanza stretta e quando è bollente iniziare la frittura, l'involucro del cannolo sarà pronto quando sarà ben dorato.

PER LA CREMA DI RICOTTA

1,5 kg di ricotta di pecora freschissima
400 gr di zucchero
Gocce di cioccolato
Canditi misti (arancia e cedro)
Ciliegie candite

Con una Marisa iniziare ad amalgamare bene lo zucchero nella ricotta, fino a che non risulterà una crema ben omogenea, quindi filtrarla attraverso un colino a maglie fine.
Io poi ho diviso la crema in tre parti, in una ho aggiunto le gocce di cioccolato, in un altra i canditi tagliati in piccoli pezzi e l'ultima l'ho lasciata bianca.

ASSEMBLAGGIO DEL CANNOLO

Per evitare che il cannolo diventi molle io consiglio di assemblarli solo poco prima di mangiarli, poiché la crema e gli involucri in ogni caso possono essere preparati anche il giorno precedente. Per l'assemblaggio mettere la crema in una sac a poche con bocchetta larga e tonda quindi riempire ogni cannolo che andrà poi decorato con una mezza ciliegia candita su ogni lato.




mercoledì 23 aprile 2014

COLAZIONE #3 pancakes al cocco e avena

La colazione è il pasto più importante della giornata no? O almeno così ci viene insegnato da quando siamo bambini, io non potrei che essere più d'accordo, ma oltre ad essere importante a livello salutare per me deve essere una coccola. Una giornata non può iniziare bene se la colazione è stata fatta di fretta, è come un rito, e non so davvero come facciano le persone che di fretta la mattina si accontentano di un caffè al volo prima di uscire.
Non è così facile però dedicare tanto tempo alla colazione durante la settimana, in genere io mi preparo sempre un overnight oatmeal molto rapido e confortevole, vi metterò presto anche questa ricetta, mentre la vera colazione per me è la domenica mattina. 
Ogni tanto io è il mio ragazzo ci concediamo una bella colazione in uno dei nostri bar preferiti, soprattutto in primavera è uno dei nostri momenti magici, seduti ad un tavolino all'aperto con la nostra brioches preferita a sognare e progettare. Quelle colazioni si concludono sempre con una bella passeggiata sotto i portici della nostra pittoresca città e un doveroso giro in libreria con conseguente acquisto di almeno un nuovo libro. Ho un problema con i libri e le librerie, per me i libri non sono mai abbastanza, non riesco ad uscire indenne da un giro in libreria, per quanto mi riprometta di tenere il portafoglio chiuso in qualcosa ricasco sempre, in questo periodo sono attratta da tutti i libri di Grossman ad esempio. 
Ora però sto divagando, stavamo parlando di colazioni giusto? E oggi volevo proporvi un classico della colazione domenicale in casa, i pancakes, per chi vuole coccolarsi e non ha voglia di uscire, di cornetti e di bar ma vuole qualcosa di facile, intuitivo e che volendo si può preparare anche la sera prima. 
Questi sono pancakes hanno ingrediente un poco alternativi, come vedrete hanno la farina d'avena, sono un po' in fissa con l'avena ultimamente, si nota? La sto amando!! Prima di lasciarvi alla ricetta faccio un 'ultimo appunto, la ricetta non è precisa e non vuole neanche esserlo perché la pastella dei pancakes va regolata a occhio. In più io alla mattina non voglio avere troppi impicci che mi obblighino a misurazioni precise o ad una grande attenzione quando il mio cervello sta ancora
dormendo.

Per 6 pancakes (2 persone)

5/6 cucchiai di farina d'avena integrale
3 cucchiai di farina di cocco
1 uovo 
100 ml latte d'avena (per un maggiore sapore di cocco si possono usare 100 ml di latte di cocco)
1 cucchiaio di miele 
1 punta di un cucchiaino di lievito istantaneo

Unire tutti gli ingredienti secchi, escluso il lievito, aggiungere l'uovo e il latte poco per volta mescolando per evitare la formazione di grumi, aggiungere poi il miele ed infine il lievito. Far

scaldare una padella anti aderente, ungerla leggermente di olio quindi versarci sopra un mescolo di pastella, girarla quando inizia a fare piccole bollicine in superficie.




Per la guarnizione

Frutti di bosco
Fragole
1 cucchiaino di zucchero o 2 quadratini di cioccolato bianco

Far cuocere per qualche minuto i frutti di bosco e le fragole tagliate a pezzettini fino a che non hanno rilasciato un po' di liquido, quindi se si desidera la salsa più caramellata aggiungere un cucchiaino di zucchero altrimenti un paio di quadratini di cioccolato bianco, che addolciranno la frutta dando anche cremosita. Infine versare il tutto sui pancakes.





Con questa ricetta partecipo al Contest







domenica 13 aprile 2014

COLAZIONE #2 Biscottini veg con cannella e nocciole




Chi non ama i biscotti? Per me sono uno di quei cibi indispensabili, sono il comfort food per eccellenza, vanno bene sempre e in qualsiasi evenienza, placano ogni voglia.
È per questo forse che io sono sempre alla ricerca di nuovi accostamenti, nuove ricette da provare e sperimentare, oggi infatti voglio proporvi una ricetta di biscotti un po' particolare, il sapore è pungente ma l'aspetto è rustico e "vecchio stile". Come si può non amarli? Io me ne sono innamorata al primo assaggio e il adorati insieme ad un tea nero a colazione.

150 gr farina d'avena integrale
50 gr miele
30 ml olio di semi
30 gr nocciole
Cannella in polvere
Latte di mandorle qb

Unire alla farina  una bella spolverata di cannella, l'olio e il miele, l'impasto risulterà piuttosto duro per cui ammorbidirlo con un goccio di latte. Tritare grossolanamente le nocciole ed unirle al composto, dopo di che stendere l'impasto e con una formina ricavare quanti più biscotti è possibile.
Prima di mettere in forno spennellarli con del miele.
Infornare a forno preriscaldato a 180 gradi per 15 minuti.



sabato 12 aprile 2014

Paccheri ripieni radicchio taleggio e speck

Ok, immagino già leggendo il titolo che cosa si possa pensare, siamo ormai ad Aprile, primavera inoltrata e tu presenti un piatto dai sapori tipicamente autunnali? È vero, sono completamente fuori stagione, ma è uno dei miei piatti preferiti e volevo cucinarlo un'ultima volta prima di entrare in quella parte dell'anno in cui mangiare piatti particolarmente caldi e corposi, oltre che accendere il forno, diventa impossibile. Inoltre essendo uno dei piatti che mi riescono meglio ho voluto approfittare di pubblicarla per partecipare ad un contest il cui tema erano proprio i piatti forti.




10/12 paccheri a persona (80gr circa)
4 cespi di radicchio rosso di Treviso
300 gr di stracchino morbido 
150 gr di taleggio DOP
70 gr di gorgonzola dolce 
100 gr speck a fette
Grana padano q.b.

Mettere a bollire i paccheri in acqua salata, intanto pulire il radicchio, tagliarlo a listar elle sottili e metterlo in padella con un leggero soffritto fino a che non è ben appassito, dopo di che lasciarlo raffreddare. A parte unire in una ciotola i tre formaggi e con una forchetta ammorbidirli ed amalgamarli fra loro il più possibile. Quindi unirvi anche il radicchio e lo speck precedentemente tagliato a fettine sottili e rosolato leggermente in padella. 
Scolare i paccheri al dente e una volta raffreddati riempirne ognuno con il ripieno appena preparato. Infine adagiarli su una pirofila, formare anche due strati, e decorare il tutto con tocchetti di taleggio, listarelle di speck e radicchio e un'abbondante grattugiata di formaggio Grana.





Con questa ricetta partecipo al  Contest

martedì 8 aprile 2014

COLAZIONE #1 Pan brioches dolce

Ed eccoci qui con il primo post, un po' sono emozionata e un po' non credo ancora di aver trovato il coraggio di farlo e di aver vinto la mia timidezza, però ora sono qui, ho intrapreso questa strada, sono molto entusiasta e vorrei proseguirla al meglio perché questa è una grande passione.

Come già vi dicevo i dolci sono la cosa che preferisco cucinare, insieme a tutto ciò che ha a che fare con la panificazione e non avrei potuto non inaugurare questo blog con una ricettina dolce. In particolare si tratta di un dolce soffice per la colazione, una specie di pan brioches che ho fatto a forma di ciambella, ma che ancora meglio sarebbe venuto se infornato in uno stampo da plum cake. È perfetto la mattina leggermente scaldato nel tostapane e spalmato con una marmellata tendente all'acidulo per contrastarne la dolcezza e la burrosità, per i più golosi però si può accompagnare con la nutella, a me però piace anche da solo, semplicemente riscaldato per renderne croccante la superficie.



600 gr farina Manitoba
100 gr burro
200 gr zucchero
250 ml latte
2 uova
1 cubetto di lievito di birra
1 pizzico di sale

Sciogliere il burro e montarlo con lo zucchero e le uova, a parte intiepidire il latte e scioglierci il cubetto di lievito, quindi unire burro, zucchero e uova alla farina setacciata con un pizzico di sale, in ultimo unire anche il latte con il lievito ed impastare fino ad ottenere un impasto liscio e compatto.
Imburrare e infarinare una teglia ed inserire l'impasto al suo interno. Io ho usato uno stampo a ciambella ma con queste dosi sarebbero usciti anche 2 stampi piccoli da plum cake.
Infine coprire l'impasto con una pellicola per non farlo seccare in superficie e lasciarlo lievitare in un posto tiepido per 2 ore, 2 ore e mezza.
Infornare a forno già caldo a 180 gradi per 20/25 dopo aver spennellato la superficie con un uovo ed averla cosparsa di zucchero di canna.